Storia Della Villa Lorenzelli

26-10-2016 09:21 -

Fin dalla sottomissione a Firenze nel 1370 il territorio di San Miniato era divenuto una zona di espansione per le famiglie della città dominante, mentre il gruppo dirigente locale aveva vissuto una dolorosa fase di ricambio durata alcuni decenni e nel corso della quale l´aristocrazia del periodo comunale, formatasi addirittura ai tempi del vicariato imperiale, era praticamente scomparsa dalla scena.

Nello stesso periodo era emerso però un gruppo di famiglie locali che nel corso del Quattrocento aveva trovato, anche attraverso la mediazione dell´autorità religiosa locale, un nuovo equilibrio con i rappresentanti politico-militari di Firenze, i vicari.

Nell´antico paese di Bucciano, che faceva appunto parte del contado di San Miniato, agli inizi del 1600 fu costruito quello che oggi è Borgo Bucciano.
Il proprietario era Baccio Morali della famiglia dei Morali, aristocratici samminiatesi.

La "casa ad uso di villa", così come viene menzionata nei documenti del tempo, fu per lunghi anni oggetto di controversie legate all´eredità tra i figli del Morali, Ranieri Antonio e Persio. Da altri documenti del tempo si apprende anche che la villa valeva circa 4.939 scudi, con una rendita annua di 548 scudi. Per offrire un termine di paragone e capirne già l´alto valore, basti pensare che il frantoio di Bucciano valeva pressoché gli stessi scudi mentre il Palazzo di San Miniato ne valeva circa 2.100.

Dopo varie successioni, sempre all´interno della famiglia Morali, la Villa passò in mano ad un altro proprietario illustre: Alfonso Lorenzelli. Questo aristocratico bolognese, appena ventenne, acquistò la Villa e i terreni ad essa circostanti intorno al 1910, grazie soprattutto alla dote della moglie, allora soltanto 18enne. Dopo 300 anni in mano ai Morali, Alfonso Lorenzelli si trovò davanti un piccolo impero fatto di mezzadri e vita di campagna. La posizione geografica lo conquistò e da allora questa divenne la dimora estiva dell´aristocratica famiglia bolognese.

Faceva parte della Famiglia Lorenzelli anche il Cardinale Benedetto Lorenzelli, arcivescovo di Lucca, che volle costruire una piccola cappella nel caratteristico giardino all´Italiana. Ad oggi la Cappella è ancora esistente e consacrata e conserva lo stesso silenzioso fascino mistico di un tempo.

Dopo i Lorenzelli, che trascorrevano qui riuniti le loro vacanze e tutte le loro occasioni di festa, la proprietà è stata per molto tempo abbandonata, in attesa di qualcuno che ne riportasse in vita gli antichi splendori, con la stessa passione dei primi proprietari.

La Villa fu quindi acquistata dalla famiglia Bianchi negli anni Novanta.

I Bianchi mostrano orgogliosi le foto di come trovarono la proprietà e di come pian piano, con pazienza e dedizione, l´hanno riportata alla luce.

Ad oggi Villa Bucciano si presenta come un borgo delizioso ed accogliente dove poter trascorrere momenti di assoluta tranquillità, in completa contemplazione del paesaggio e in ascolto del dolce silenzio delle colline Toscane.

Pochi anni fa la famiglia Bianchi ha deciso di cimentarsi in un´ambiziosa impresa e di riportare ai vecchi fasti anche la Villa Cardinalizia che fu dei Morali e poi dei Lorenzelli.

Gli affreschi sono quindi tornati alla luce, il giardino all´Italiana si presenta di nuovo come perfettamente coltivato, nel salone del pian terreno sono tornati i balli che un tempo rallegravano le feste di Pasqua dei primi del Novecento.

Borgo Bucciano è oggi uno spettacolo emozionante, fatto di storia, cultura e natura, nel cuore della Toscana!